Costume antichissimo se nasce un putto o una putta, 1594.

Il 9 luglio del 1594 a Monte Santo, l’odierna Potenza Picena viene eletto Provinciale dei frati minori conventuali padre Orazio Civalli. Nel triennio in cui egli sovrintende a questo incarico provvede, annualmente, alla visita delle comunità conventuali presenti nella regione e organizzate in custodie. Così si esprime al riguardo il Civalli: … venendo al ristretto della Marca la prima custodia fu nominata Ascolana; di Camerino la seconda; Anconitana la terza; Esina la quarta; di Fermo la quinta; di Fano la sesta; la settima, ed ultima d’Urbino, Ciascuna Custodia poi contiene sotto di se’ varj, e diversi luoghi, e Conventi tra i quali in modo niuno non intendo di mettere precedenza, né preminenza, ma con ogni fedeltà da me saranno proposti secondo che si trovano scritti negli annali, ed istorie della Religione. Le sette custodie marchigiane accoglievano poco meno di un centinaio di luoghi retti dai frati minori e tra questi vi era quello di San Francesco di Corinaldo spettante alla custodia fanese. Il manoscritto di padre Orazio, conservato nel convento di Macerata viene parzialmente dato alle stampe nel 1795 da parte dell’abate Giuseppe Colucci nel XXV volume delle Antichità Picene e alle pagine 180, 181 riporta quanto il Civalli scrive di Corinaldo. Qui, oltre ad alcuni accenni alle vicende storiche e alla presenza della comunità francescana, il Provinciale riferisce di una consuetudine locale che caratterizza il paese e che, forse, non si ritrovava in altre località. Scrive il frate: Qua è un costume antichissimo se a Cittadino o Gentiluomo nasce una putta, tutti portano alla casa, ed alla porta di quella che ha partorito aspe, fusi, conocchie, arcolai, ed altre cose spettanti alli affari ed esercizi donneschi. Ma all’incontro se nasce un putto, ornano la porta d’armi, trombe, tamburri spade, pugnali, e simili. Si tratta di una usanza che ancora oggi viene talvolta praticata quando alla nascita di una figlia o di un figlio si innalza un palo in prossimità della casa della partoriente che viene decorato con oggetti che hanno a che fare con le attività solitamente praticate dalle femmine e dai maschi.

di Eros Gregorini.